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Al Caffè Florian in Piazza San Marco fino al 31 agosto 2015 la mostra dell'artista Qiu Zhijie

Il Caffè Florian di Venezia nell’ambito della XIII Edizione di “Temporanea – Le Realtà possibili del Caffè Florian” ospita la mostra “So, we’ll go no more a roving” dell’artista Qiu Zhijie. Il titolo della mostra di Qiu Zhijie è tratto da una poesia di Lord Byron il quale, nel periodo in cui visse a Venezia, in una lettera indirizzata a Thomas Moore scrisse: “Così non andremo più vagando” (So, we’ll go no more a roving). Zhijie reinterpreta la Sala Cinese del Caffè più antico del mondo con un’opera “site specific” realizzata in esclusiva per la collezione Florian: pareti, soffitto, pavimento, tavolo e sedie sono rivestiti con specchi sui quali sono state incise frasi di frequentatori famosi del Florian (Byron, Goethe e altri) che rievocano conversazioni avvenute all’interno della Sala. Le scritte appaiono rovesciate e quindi possono essere lette soltanto attraverso lo specchio situato in posizione opposta. L’idea dell’artista è legata, in parte, alla storia di Venezia: lo specchio, infatti, è stato inventato proprio nella città lagunare nel 1460 e per centocinquant’anni Venezia ha avuto il monopolio dell’industria degli specchi. La tradizione delle scritture speculari risale invece all’epoca pre-islamica nella Penisola Arabica; la maggior parte delle scritture personali di Leonardo da Vinci, inoltre, è in corsivo speculare. Venezia diventa quindi il luogo di incontro di tradizioni europee, arabe e asiatiche.