"Aqua Granda" e la grave crisi di Piazza San Marco
La stampa locale è tornata a occuparsi della grave crisi che sta colpendo gli esercenti dell’area Marciana. A un anno dalla grande acqua alta, i problemi non sono stati in gran parte risolti.
Il Presidente di Associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier, ha lanciato una forte richiesta al governo chiedendo interventi urgenti e precisando che “sono arrivati i ventimila euro richiesti, ma i rimborsi restanti non sono ancora giunti”. Ha rincarato la dose Raffaele Alajmo, Vicepresidente dell’Associazione, “chiediamo al premier Conte di istituire una task force che studi i dossier che ogni azienda ha prodotto e inviato certificando i danni, in modo tale che i fondi non restino bloccati ma vegano messi a disposizione delle attività danneggiate dall’Aqua Granda ora in sofferenza per l’emergenza Covid”. Inoltre, Alajmo ha precisato che “i fondi ci sono, sono stati in parte destinati lo scorso anno e in parte raccolti da migliaia di donazioni da parte di tutto il mondo. Il Comune di Venezia è intervenuto sul rimborso dei danni inferiori ai 20mila ma per i danni superiori l’erogazione decide Roma”.
I giornali hanno all’unisono ripreso alcune affermazioni del Presidente Vernier in merito alla crisi che colpisce i commercianti della Piazza “più del 30% delle attività ha chiuso per sempre penso all'attività storica Pagan che dopo cento anni ha dovuto abbassare la serranda perché non ha trovato un accordo con la proprietà. In questo momento, il 90% non sta aprendo, la nostra preoccupazione è che a primavera quel 30% aumenterà: chiediamo al governo una legislazione specifica che tuteli le città d’arte e contributi mirati non a pioggia”.
Ecco quindi un accorato appello finale dell’Associazione “siamo stati lasciati soli, ma c’è bisogno di essere #unitipervenezia. Lanciamo un appello a tutte le istituzioni locali e nazionali affinché l’erogazione dei risarcimenti - soprattutto ai commercianti delle Procuratorie Vecchie che hanno subito danni strutturali e al mobilio molto ingenti - sia immediata perché, specialmente in questo momento, rappresenterebbe una boccata d’ossigeno”.
Riportiamo in seguito il comunicato stampa dell’Associazione Piazza San Marco.
Il grido di allarme di Piazza San Marco