GALAN: la maxipubblicita' sui monumenti va vietata per legge
Questo l'annuncio del ministro Galan durante un'audizione in commissione alla Camera. La Nuova Venezia così scrive: "VENEZIA. Addio, per legge, alle maxipubblicità sui monumenti, anche a Venezia. E' quello che ha annunciato ieri il ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan nella sua prima audizione alla Commissione Cultura della Camera. «Per fermarle - ha detto Galan - occorrerà una normativa molto più stringente, che permetta allo sponsor di sfruttare a livello comunicativo il proprio intervento, ma che gli impedisca di farlo utilizzando il monumento». Galan, poco dopo la sua nomina, in un intervista al nostro giornale, aveva manifestato chiaramente la sua contrarietà alla maxiaffissioni nell'area marciana e su Palazzo Ducale. «Bisogna fare qualcosa - aveva detto - perché non è possibile andare avanti così. Venezia, ma gli stessi visitatori che vengono per ammirarla, non meritano questo spettacolo. Passare per il Canal Grande e vedere questa sfilata di pubblicità provoca un senso di scoramento. E' assolutamente necessario agire perché le maxipubblicità progressivamente spariscano e i monumenti tornino al loro aspetto. Sono convinto che i cartelloni pubblicitari abbiano ormai un effetto negativo per le stesse aziende che vi compaiono e che si vedono associate alle polemiche per il degrado dell'immagine di Venezia che provocano». Convinzioni radicate, che ha ribadito anche ieri in Commissioni Cultura, lodando in particolare l'operazione - giudicata esemplare - di Diego Della Valle per il restauro del Colosseo e le forme "soft" scelte per sottolineare la propria sponsorizzazione da 25 milioni di euro. «Così putroppo, ahimé non è nella mia città - ha detto Galan, padovano, riferendosi però a Venezia - dove questa misura non viene rispettata. Occorre pertanto farlo per via legislativa, impedendo agli sponsor l'utilizzazione del monumento». Una decisione che non farà felice il sindaco Giorgio Orsoni e la soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia Renata Codello che invece difendono le maxipubblicità sui monumenti veneziani come l'unico mezzo efficace per attrarre risorse private per i restauri. Ma anche su questo punto Galan è stato chiaro: «Prima di chiedere nuove risorse è doveroso spendere tutte quelle che abbiamo a disposizione. E sono tantissime. La capacità di spesa è troppo bassa e i residui passivi si accumulano». Un problema che riguarda anche le Soprintendenze veneziane. Galan ha quindi sottolineato che la società Arcus dovrà fare affidamento sul 3 per cento di tutti gli investimenti per le grandi opere e ha garantito l'impegno a eliminare una norma della Finanziaria del 2008 che non restituisce ai musei gli incassi ricavati dai biglietti e girati al Tesoro, evidenziando poi la necessità di aumentare gli investimenti privati con sgravi fiscali. Non essendoci stato dibattito - per mancanza di tempo - non è stato toccato il problema del nuovo Palazzo del Cinema, ma ai margini della seduta Galan avrebbe dichiarato che ammontano a 45 milioni le risorse già spese."