Associazione Piazza San Marco
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23 aprile 2013

Il Campanile di San Marco torna alla citta'

Oggi il campanile di San Marco, dopo 5 anni di lavori, compiuti dall'impresa Sacaim sotto la supervisione del Consorzio Venezia Nuova, e col finanziamento della Procuratoria di San Marco e del Magistrato alle Acque di Venezia, è stato restituito ufficialmente alla città. Una cerimonia consistita nella rimozione delle reti che delimitavano il cantiere, a cui hanno presenziato, con Giorgio Orsoni, nella doppia veste di Primo procuratore di San Marco e di sindaco di Venezia, tra gli altri, il presidente del Magistrato alle Acque, Ciriaco D'Alessio, la Soprintendente per i Beni Architettonici di Venezia, Renata Codello, il Proto di San Marco, Ettore Vio, il dirigente della Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, Alessandro Asta, il progettista dei lavori, Giorgio Macchi. Già nel 1937, il Campanile presentava le prime fessurazioni, dovute alla pesantezza del manufatto rispetto alle caratteristiche del terreno. Fessurazioni che, nel corso degli anni, si sono via via allargate, e che avrebbero potuto provocare, tra circa cinquant'anni, un nuovo crollo. Da qui la decisione di affidare allo studio dell'ingegner Macchi un progetto di consolidamento. "Siamo intervenuti - ha spiegato lo stesso Macchi - con una tecnica innovativa, applicando al basamento della struttura una cornice di barre in titanio, disposte su due livelli: una posta a 3,20 metri di profondità, consolidata con dei blocchi di granito, e un'altra quasi in superficie." I lavori hanno consentito anche importanti scoperte archeologiche: sono riemerse le fondamenta dell'antico ospizio Orseolo, abbattuto nel '600 e le sponde del rio Batario, il corso d'acqua, poi interrato, che attraversava piazza San Marco.