Non era una provocazione: chiudono i caffè della Piazza
Non era una provocazione. Giorni fa alla stampa locale il Presidente di Associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier, aveva segnalato la reale possibilità che i caffè storici della Piazza potessero chiudere di fronte alla pesante riduzione degli incassi conseguenza dell’emergenza legata alla pandemia e a un turismo che, dopo l’estate, è gradualmente sparito causa Coronavirus.
Ieri, segnala il Gazzettino di oggi in un ampio articolo a firma di Nicola Munaro, i caffè hanno iniziato a chiudere. I primi sono stati L’Aurora e il Chioggia. Poi è toccato al Todaro e, presto, potrebbero chiudere il Quadri e il Lavena mentre il Florian, per ora, ha ridotto il plateatico. Come scrive il giornale “tutti vittime di costi elevatissimi e di incassi ridotti al minimo”. Vernier sottolinea che come Associazione è “da mesi che stiamo urlando e chiedendo, senza fare manifestazioni forti, un sostegno a chi di dovere. Le città d’arte stanno soffrendo tantissimo. Di chi oggi chiude, vediamo quanti riapriranno: il conto lo pagheremo ad aprile, quando anche l’inverno, solitamente con un periodo di flusso turistico minore, sarà alle spalle”.
Infine Vernier precisa amaramente “chiudere caffè ed esercizi storici com’è accaduto in Piazza vuol dire anche mandare in disoccupazione chi a Venezia lavora e ci abita”.
Foto La Presse