#RiscrivereilFuturo: Alberto Olivetti, Hotel Dragomanni e Presidente Consorzio Concave
Come immagini Venezia nel futuro? Venezia deve riprendersi la sua identità di città basata sul commercio. Deve riprendere la sua specificità che l’ha caratterizzata nella sua storia. È una città che nel corso dell’ultimo cinquantennio ha subito una lenta ed inesorabile conquista. Deve ritornare ad essere esempio positivo e guida e non essere il modello e l’errore da non commettere come avvenuto negli ultimi anni. Per fare questo, il primo elemento è attirare residenzialità. Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia? Oggi ci siamo veramente resi conto della fragilità della nostra città a monocoltura turistica. Ci si deve rendere conto che il turismo deve convivere con la città e i suoi cittadini. Il tessuto economico non può e non deve dipendere da un unico settore. Si deve diversificare in più settori ma sempre partendo dal presupposto della sostenibilità economico-sociale. Proponi un’idea specifica in almeno uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, cultura, sicurezza, turismo. Turismo rispettoso. Un ritmo diverso nel vivere la città da parte del turismo, limitando il turismo di massa, valorizzando e incentivando coloro che desiderano viverla. Una Venezia “slow” in cui il soggiorno del turista non si limita più a poche ore o giorni, facendo vivere la città, le sue isole e la sua laguna.