#RiscrivereilFuturo: Didier Guillon, Presidente di Fondation Valmont, Venezia
Come immagini Venezia nel futuro?
Nell'edizione del fine settimana de «Le Temps», un rispettabile quotidiano svizzero, ho letto un articolo dal titolo provocatorio, VEDERE VENEZIA MORIRE. L'ho ampiamente condiviso aggiungendovi ben inteso la congiunzione E, VEDERE VENEZIA E MORIRE perché non riesco ad immaginarmi di essere insensibile assistendo alla lenta agonia di una delle città più belle del mondo senza fare niente. Preferirei prima scomparire. No, tutto resta ancora da fare per consentire ai veneziani e agli amanti di Venezia di viverci armoniosamente.
Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
Non mi avventurerò nel campo politico del contingentamento, dei permessi, del numero di milioni di visitatori accettabili o meno, di un'iper-tassa per i turisti asiatici. Mi accontenterò di un concetto ovvio; sviluppare un turismo rispettoso. Rispettare Venezia è imparare a rispettare se stessi avrebbe potuto dire Voltaire.
Proponi un'idea specifica in almeno uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, cultura, sicurezza, turismo.
Il progetto specifico più bello sarebbe pertanto quello di organizzare una biennale d’arte contemporanea interamente dedicata al rapporto rispettoso tra l'uomo e la sua città.
Didier Guillon, Presidente di Fondation Valmont, Venezia