#RiscrivereilFuturo: Emma Ursich, Segretario Generale Fondazione Generali The Human Safety Net
Come immagina Venezia nel futuro?
Non possiamo pensare al futuro di Venezia se non partendo dalla sua resilienza nel tempo che le deriva non solo dalla singolarità dell’ambiente lagunare ma anche dalla capacità della sua comunità di dotarsi nel corso della sua storia millenaria di meccanismi di collaborazione e adattamento. La crisi da un lato ha accelerato di necessità la digitalizzazione, dall’altro la riscoperta delle reti di solidarietà del territorio, delle botteghe di quartiere, del piccolo. Tante città oggi si stanno interrogando su come rivedere la quotidianità del lavoro, della vita in comunità, dei trasporti, del tempo libero. Venezia può essere un modello di sintesi tra connessione internazionale e qualità di vita, attraente anche per le nuove generazioni, diversa dagli standard delle megalopoli, una nuova idea di “smart city”. Oggi immagino Venezia anche come laboratorio internazionale, luogo di vita, di incontro e di dibattito dell’essere sostenibile, una capitale mondiale della sostenibilità come ha proposto il nostro Group CEO Philippe Donnet, dimostrazione di questa resilienza e di un rinnovamento di cui il mondo, ora più che mai, ha bisogno.
Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
Il risultato a cui dobbiamo puntare è una somma dove ognuno, grandi e piccoli attori, pubblico e privato, possa contribuire a creare valore condiviso a beneficio della comunità dei veneziani e del futuro di Venezia. Da parte nostra proseguiamo il nostro impegno in questa direzione. Abbiamo collaborato con Venice Gardens Foundation per il restauro e la riapertura dei Giardini Reali. I lavori nel cantiere di Piazza San Marco, che diventerà la futura casa della nostra Fondazione globale The Human Safety Net, sono ripresi. Noi continuiamo a lavorare per offrire a veneziani e visitatori la possibilità di rivivere le Procuratie Vecchie, per condividere i valori e le attività sociali della Fondazione, contribuire ad un mondo più inclusivo e sostenibile. Credo che questo nuovo spazio che nascerà, assieme alle altre realtà attive dell’area marciana, possa promuovere la socialità, nel quotidiano, essere uno spazio permeabile e aperto per la città, un luogo di incontro, dialogo e lavoro.
Proponga un'idea specifica per uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, cultura, sicurezza, turismo.
Pensando a Piazza San Marco, e alzando lo sguardo anche verso l’Isola di San Giorgio e La Fondazione Cini di cui siamo partner, vedo l’opportunità di creare una rete tra istituzioni, musei, locali, associazioni attive nel sociale, tra spazi aperti e spazi chiusi, per offrire un’esperienza di qualità e accogliente non solo per i visitatori ma anche per gli abitanti, stimolare l’uso di nuovi spazi a misura delle persone, la creazione di nuovi percorsi ed esperienze, nuovi ambiti di ricerca e collaborazione per poter tracciare - ognuno con il proprio contributo e le proprie competenze - un futuro sostenibile per la città.