
il concerto dei Pink Floyd e il disastro nella Piazza
La sera del 15 luglio 1989, per la festa del Redentore, lo storico gruppo rock inglese dei Pink Floyd tenne un concerto in bacino di San Marco di fronte al Palazzo Ducale su di un palco galleggiante alto 24 metri e trainato da una chiatta di 90 metri per 30. Venezia fu invasa da più di duecentomila persone: una marea di gente che sconvolse la città dimostrando la sua incapacità a sostenere manifestazioni di questa portata. Mancavano tutti i servizi essenziali (sicurezza, igiene, pronto soccorso) e la maggior parte dei bar e locali pubblici a fronte di questa invasione aveva chiuso i battenti dopo aver saputo che le forze dell’ordine non erano in grado di garantire la sicurezza. Così la città fu coperta di escrementi e tonnellate di rifiuti. Le calli e i campielli trasformati in bagni a cielo aperto e la Piazza San Marco in una grande discarica. Le polemiche all’indomani del concerto e dell’uso della città per eventi di questo tipo furono roventi sia a livello locale e sia a livello nazionale e aprirono un approfondito esame sulle future modalità di utilizzo dell’intera area marciana. Di seguito un video che evidenzia il post concerto e la situazione dell'area marciana.
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