Il Mose alzato a metà non convince
La chiusura parziale del Sistema Mose di ieri (sollevate le paratoie solo alla bocca di porto del Lido trattandosi di una marea non eccezionale) con relativo parziale allagamento di alcune zone della città, compresa l’Area Marciana, ha creato diversi disappunti aprendo di fatto un dibattito in città.
Sulle pagine della Nuova Venezia è intervenuto il Presidente di Associazione Piazza San Marco Claudio Vernier che, sorpreso e un po’ basito da quanto successo, in merito ha dichiarato: “Vivere in questa incertezza non più solo quotidiana, ma oraria, crea veramente disagio. Non si capisce perché con un sistema come il Mose e con il controllo delle previsioni che abbiamo, le cose non vadano per il verso giusto; al limite, pur di salvaguardare la città, sarebbe meglio essere un po’ più pessimisti, perché le maree non sono una scienza esatta”. L’immagine di alcune zone di Venezia allagate e le Procuratie Vecchie nuovamente sotto acqua per ore, non è piaciuta al Presidente dell’Associazione che ha voluto precisare un aspetto condiviso peraltro in diversi ambienti cittadini: “Una città che vive e lavora grazie al Mose è una città che crea ricchezza e che giustifica l’alzata della grande opera. La città all’asciutto genera infatti un valore che copre i costi delle paratoie mentre una città che genera incertezza fa male a se stessa e all’economia”.
Foto: La Nuova Venezia